Opera tratta dal sito:
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FRAMMENTI
1.
Con una palla purpurea, di nuovo,
Eros chioma d'oro mi colpisce,
e mi invita a giocare
con una fanciulla dal sandalo variegato.
Ma lei - è di Lesbo
ben costruita - disprezza
la mia chioma che è bianca,
e di fronte a un'altra sta a bocca aperta.
2.
O signore, col quale Eros giovenco
e le Ninfe occhi azzurri
e Afrodite purpurea giocano, per le balze
alte dei monti ti aggiri:
vieni - ti supplico -
a noi, e gradita
ascolta la mia preghiera:
a Cleobulo dà buoni
consigli; egli accetti,
o Dioniso, il mio amore.
3.
Fanciullo sguardo di vergine,
io ti bramo. Ma tu non ascolti:
non sai che dell'animo mio
tieni tu le briglie.
4.
Di nuovo, con un maglio grande Eros, come un fabbro,
mi colpì, e in un torrente gelido mi immerse.
5.
Di Cleobulo sono innamorato;
per Cleobulo impazzisco;
Cleobulo io guardo fisso.
6.
Ormai canute son le mie
tempie, e bianco è il capo:
la giovinezza amabile
non c'è più, e vecchi sono i denti:
della vita dolce non molto
è il tempo che resta.
Per questo, io piango
spesso, temendo il Tartaro.
Terribile è l'antro
di Ade: penosa
è la discesa; e per chi è andato giù
è destino non risalire.
7.
Porta l'acqua, porta il vino, ragazzo,
porta a noi corone
fiorite: fare a pugni
con Eros io non voglio.
8.
Puledra di Tracia, perché di traverso con gli occhi mi guardi
e spietata mi fuggi? Credi dunque che in nulla io sia abile?
Sappilo allora: io potrei bene metterti il morso
e, reggendo le briglie, guidarti saprei nella corsa, rasente alla meta.
Ora ti pasci nei prati, or saltellando leggera tu giochi:
non hai un cavaliere che esperto ti monti.
9.
Prima, aveva un berretto, un copricapo a forma di vespa,
dadi di legno alle orecchie, e intorno ai fianchi
una pelle consunta di bue,
fodera sozza di un vile scudo; fornaie
e invertiti frequentava il furfante Artemone,
escogitando una vita di imbrogli,
ora il collo ponendo sul ceppo, ora sulla ruota,
ora fustigato sul dorso da una sferza di cuoio,
con la barba e i capelli spelacchiati.
Adesso, se ne va in carrozza, ostentando pendagli d'oro,
il figlio di Cica, e porta un ombrellino d'avorio,
come le donne.